La cucina è sicuramente uno dei luoghi della casa in cui si cerca di ottimizzare al massimo lo spazio. Uno dei motivi, è che rispetto ad altri ambienti la quantità di oggetti che devono trovarvi collocazione e che devono essere facilmente reperibili ed utilizzabili è certamente maggiore.
Nonostante ciò, nel design contemporaneo la cucina ha fatto non di rado la parte della Cenerentola, anche perché non è stata considerata quale ambiente di ritrovo e luogo di relazioni sociali, come ad esempio può essere la sala.
Da qualche anno la cucina, intesa anche come ambiente estetico, è stata però rivalutata e, soprattutto nelle case di dimensioni maggiori, è diventata oggetto di elaborazioni creative e di interessanti esperimenti di design. La cucina oggigiorno ha quindi il suo status di ambiente in cui le soluzioni di arredamento possono gareggiare tranquillamente con quelle di altri ambienti tradizionalmente più della casa, quali il soggiorno.
OCCHIO AGLI SPAZI
E’ però vero che tutto questo vale soprattutto per gli ambienti spaziosi e le case di dimensioni maggiori. Chi vive nelle case in cui la maggior parte delle persone si trovano ad abitare, deve invece cercare di utilizzare con parsimonia tutti gli spazi disponibili, in modo da rendere la propria cucina il più possibile piacevole e funzionale, anche se non proprio all’ultima moda.
Per questo, quando si inizia a pensare ad una ristrutturazione della cucina, può essere innanzitutto essere utile avere presenti un paio di dati di base sulle dimensioni standard degli arredi e sull’utilizzazione degli spazi.
Parlando di cucine componibili, gli elementi hanno larghezze di 45, 60 e 90 cm, per una profondità di circa 60 cm per i piani di lavoro e di 40 per i pensili. Le altezze da terra dei piani di lavoro sono solitamente di 90 cm, l’altezza dei pensili dai piani è invece di 60 cm. Queste altezze sono quelle ottimali per persone con una statura di 165-175 cm. Persone di stature maggiori oppure inferiori, possono utilizzare mobili più alti o più bassi, o regolare per quanto è possibile l’altezza dei piedi di appoggio.
Avere presenti queste dimensioni può servire in particolare per mantenere un giusto equilibrio tra lo spazio riservato a mobili ed elettrodomestici e quello lasciato alla vivibilità dell’ambiente e agli spostamenti. Perché una cucina sovrastipata di mobili, può essere un buon magazzino, ma difficilmente sarà un luogo vivibile e godibile.
PICCOLI INTERVENTI
Detto questo, la prima cosa che è bene considerare nella ristrutturazione di una cucina è quali sono le cose che volete cambiare e quelle che invece stanno bene così come sono. Questo dipende molto da quanto è vecchia la vostra cucina e dal risultato finale che volete ottenere. A volte infatti sono sufficienti alcuni interventi mirati, abbastanza limitati, per riuscire a dare alla cucina un aspetto rinnovato e più fresco, se non proprio più “nuovo”.
Degli interventi mirati, per ottenere più spazio, sono ad esempio quello di spostare la lavatrice in un’altra stanza oppure quello di demolire un muro divisorio per ottenere una zona unica cucina/soggiorno. Anche l’utilizzo intelligente di scaffali, ganci e barre, può servire a utilizzare meglio lo spazio disponibile. Ad esempio, un cestello estraibile vicino alle prese elettriche, è una soluzione intelligente per collocare i piccoli elettrodomestici, rendendoli facilmente accessibili ed utilizzabili, e risparmiare spazio per altri elementi di arredo.
Una tendenza di questi ultimi anni è infatti quella di utilizzare sempre più mensole a vista e contenitori aperti, rispetto ai più tradizionali pensili chiusi, dato che in questo modo l’utilizzo dello spazio risulta più efficiente e razionale.
GRANDI INTERVENTI
Se volete invece cambiare radicalmente l’utilizzo degli spazi, riprogettando l’intero ambiente, è bene valutare i quattro tipi di disposizione generalmente utilizzati per le cucine:
- disposizione lineare
mobili ed elettrodomestici sono tutti disposti lungo una parete della cucina. E’ una soluzione semplice, più adatta ad ambienti in cui un lato è piuttosto maggiore di altri, ma ha poca flessibilità e se lo spazio è completamente occupato, non permette future aggiunte.
- disposizione ad L
che vede i mobili e gli elettrodomestici disposti lungo due pareti contigue. E’ una delle disposizioni più usate, funzionale per molte forme di cucina.
- disposizione a C
in cui i mobili sono allineati a tre pareti della cucina. Permette di utilizzare per gli elettrodomestici e i mobili molto dello spazio disponibile, ma nel caso di cucine piccole, riduce di molto quello a disposizione del tavolo e dei movimenti. Per questo, utilizzando tale disposizione, occore fare particolare attenzione a che attorno al tavolo vi sia il giusto spazio affinché la cucina sia vivibile al meglio.
- disposizione ad isole
tra tutte è la più flessibile, ed è anche quella che esteticamente da un tono più esclusivo a tutto l’ambiente. In questo caso infatti ad una delle precedenti disposizioni si aggiungono una o più zone, magari al centro della cucina, in cui vengono disposti altri elettrodomestici o elementi di arredo, quali ad esempio un piano cottura con una cappa sovrastante che scende dal soffitto. E’ una soluzione adatta a cucine di dimensioni medio-grandi, dato che la collocazione di un elemento al centro, invece che sui lati, sottrae, dal punto di vista della funzionalità, uno spazio generalmente maggiore.
Sempre riguardo all’utilizzo degli spazi, un utile elemento che è bene prevedere in caso si cambi l’arredo della cucina, è uno spazio di una cinquantina di centimetri, tra il piano di cottura e il lavello, da dedicare ad un piano sui cui riporre pentole e stoviglie, per facilitarne il successivo lavaggio.
Altra cosa da considerare è la distanza minima tra forno, frigorifero e lavastoviglie, che non dovrebbe essere inferiore a 60 cm.
Il frigorifero infine dovrebbe avere almeno 4-5 cm di distanza dal muro al quale è addossato, per evitare surriscaldamenti e malfunzionamenti.